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selezione dei filmati realizzati da alcuni diplomati della scuola di cinema documentario “Filmmaker - il documentario come sguardo” diretta da Silvio Soldini
Alla presenza del regista Bruno Oliviero e degli autori
Verranno presentati sei brevi documentari, sei piccole storie che raccontano altrettanti diversi mondi da un osservatorio particolare come Venezia. Dalla resistenza di un orgoglioso pescatore di fronte al colosso Hilton all’umanità varia e dolorosa che vive nella stazione di Mestre, dal carcere femminile della Giudecca agli antichi teatri di posa veneziani ora in disuso, dalla difficile integrazione del calabrese Pier Luigi alla politica genuina e popolare di una storica sede di partito.
“Senza perdere la tenerezza” - Francesca Balbo
Ritratto
di Sergio, un pescatore solitario che con il suo capanno pieno di
oggetti giapponesi ci racconta la sua resistenza di fronte al colosso
Hilton che vuole il suo capanno, ultima proprietà che il grande albergo
non è riuscito ad annettere alla ristrutturazione del mulino stucky. (presentato al festival Doc 12 di Milano)
“Il vicino” - Chiara Bellosi
Il
racconto di uno strano carcere, il femminile della Giudecca, che senza
soluzione di continuità è addossato alle case del quartiere. Attraverso
la narrazione di ciò che accade intorno al carcere, come in uno
specchio, è possibile immaginare la vita all’interno. Una voce
femminile fa da guida in questo viaggio tra l’essere dentro o fuori. (presentato al festival Doc 12 di Milano)
“Julì” - Andrea Canova
Alla
stazione di Mestre, tra varia umanità, viaggiatori e lavoratori, le
ombre della notte invadono il giorno. L’ambiguità dello spettacolo del
dolore viene colta in tutta la sua flagranza dalla camera di Canova.
Lasciandoci solo domande: sul cinema e sulla realtà. (presentato al festival Doc 12 di Milano)
“Perché qui ci facevano i film” - Pietro Ciriache
Un
artista vuole spostare un pollaio che sta nei teatri di posa della
scalera in mezzo a film ormai abbandonati e fatiscenti. Seguendo il
lavoro di questo giovane artista si fanno degli strani incontri, le
persone che per diverse ragioni vanno in un luogo abbandonato. L’uomo
dei polli, ovviamente, ma anche altri che ci raccontano di questo luogo
dove “ci facevano i film”. (presentato al festival Doc 12 di Milano)
“Eredi Camillo De Marchi S. n. c.” - Chiara De Cunto
Il
giovane calabrese Pier Luigi si è assunto un compito ingrato: gestire
per conto della famiglia del defunto Camillo l’antica torrefazione
vicino alla stazione di Venezia. Tra le opposizioni delle lavoranti e
il “mito” di Camillo, Pier Luigi cerca il suo modo per stare in questo
luogo che, in fondo, non sente proprio suo.
“Fedeli alla linea, quasi.” - Tommaso Lessio
Siamo
nella sezione di rifondazione comunista “7 martiri” di San Pietro a
Castello, Venezia. I tre anziani fondatori passano le loro giornate
come a casa. Litigano, discutono, bevono, ridono, si lamentano,
mangiano il gelato, cacciano “gentilmente” i Leghisti che passano di
lì. Insomma, fanno politica. Insieme ad altri personaggi minori,
Lessio, li colloca in un ritratto che ci riconcilia con il significato
del “fare politica”. (vincitore del premio Avanti! al Torino Film Festival 2007)
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