TORNA IN FRIULI CARMELO MUSCANEL 1976 VENNE DALL’AUSTRALIA PER DOCUMENTARE I DANNI DEL TERREMOTO
Venerdì 5 maggio è ospite di Magalli su Rai Due
Il 9, 10 e 11 maggio presenta il suo reportage a Gemona, Udine e Pordenone
-vai al programma della serata di giovedì 11 maggio a Cinemazero-All’indomani delle scosse del 6 maggio 1976, per documentare la tragedia del Friuli terremotato arrivarono numerose, sia dall’Italia che dall’estero, le televisioni, le radio e la stampa. Nella seconda settimana giunse anche una troupe australiana con il compito di realizzare un servizio per il network Channel 9 e portare fino agli antipodi le immagini dei luoghi e delle popolazioni colpite. Il risultato fu
Terremoto, una tragedia italiana, girato in pellicola a 16mm tra Lusevera, Tarcento, Gemona, Osoppo, Buia, Artegna, Tricesimo e Udine, della durata di circa mezz’ora. L’autore, il produttore australiano di origini italiane Carmelo Musca, è stato invitato dalla Cineteca del Friuli a tornare dopo trent’anni da Perth a Gemona per presentare il suo lavoro al pubblico friulano, che non lo ha mai visto prima d’ora. Gli appuntamenti, organizzati in collaborazione con il Comune di Gemona, sono per martedì 9 maggio alle 20.30 al Cinema Sociale di Gemona, mercoledì 10 alle 21 al Visionario di Udine e
giovedì 11 alle 21 a Cinemazero di Pordenone. Ma già venerdì 5 maggio c’è un’importante anticipazione a Piazza Grande, lo storico programma del mezzogiorno di Rai Due (in onda dalle 11 alle 13) condotto da Giancarlo Magalli, che nella vigilia del trentennale del terremoto ha voluto ospite in studio Carmelo Musca per fargli raccontare la propria esperienza e mostrare in anteprima nazionale alcuni spezzoni del suo reportage.
Tra i tanti che arrivarono per testimoniare concretamente la solidarietà e documentare l'emergenza nei giorni seguenti il terremoto, Carmelo Musca ha il merito di essere quello che fece il viaggio più lungo. Il suo servizio, inoltre, fu all'origine di una vasta operazione di solidarietà grazie alla quale si raccolsero in Australia e in particolare presso le comunità italiane di quel paese, fondi utili ad aiutare le popolazioni in difficoltà. A distanza di tanto tempo, il produttore è ancora molto legato a alla memoria di quei giorni ed ha accettato di buon grado di tornare, rispondendo così all’invito della Cineteca: "L'invito a Gemona è particolarmente gradito, visto che il documentario del 1976 è stato per me un'esperienza di grande valore. Non solo fu il primo dei miei lavori ad essere trasmesso alla televisione, ma fu seguito da un appello per la raccolta di fondi a beneficio dei terremotati. Lo avevamo girato in tre, lavorando gratis, e anche il viaggio aereo ci era stato offerto, come gesto di solidarietà. Sono quindi felice che questo ricordo possa essere condiviso, a trent'anni di distanza.”
Con la partecipazione di Musca alle celebrazioni del trentennale si vuole anche ricordare quanto fondamentali siano state la presenza dei media, e in particolare delle televisioni, durante i mesi dell'emergenza e l'attenzione da parte delle stesse nei successivi lunghi anni della ricostruzione. Nelle serate di Udine e Pordenone, il programma sarà integrato dalla proiezione di due rari filmati della Rai, uno con Gianni Minà, Edek Osser e Giuseppe Marrazzo, girato per il TG2 a poche ore dal terremoto, e
Grazie coi sassi, del 1977, realizzato con gli alunni delle scuole di Gemona. In chiusura, il "documentario cinematografico" della Diocesi di Udine,
Un terremoto per tutti, che riflette, a un anno dal 6 maggio 1976 allorché il futuro dei paesi distrutti era ancora molto incerto, sulla rinascita culturale e materiale del Friuli.