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Il centenario della nascita del grande regista Roberto Rossellini verrà celebrato proiettando la versione appena restaurata di Francesco giullare di Dio. Perché è un film che ne incarna – se possibile – l’essenza più profonda, quella diversità così particolare che è stata anche la sola strada da Rossellini indicata per davvero, la marginalità consapevole che ha contraddistinto il suo cinema. Una marginalità che qui coglie nella “follia” del francescanesimo più anticonformista un punto d’approdo. Realizzato nel corso del 1950, quando Rossellini ha già conosciuto – come Karin in Stromboli – l’esperienza dell’emarginazione (dalla critica, dal sistema produttivo del cinema italiano), l’affronta come gli è più congeniale, ovvero accentuandola. Radicalizzando la semplificazione del linguaggio, in sintonia con l’uso libero e spregiudicato che ne va facendo nei coevi film bergmaniani. Rappresentando sullo schermo quelle figure che incarnano la diversità oltre misura, come già la Nannina del Miracolo, o i personaggi femminili interpretati da Ingrid Bergman. E i fraticelli del Francesco, appunto. Dove per una volta la diversità si fa norma, felicemente. Subito dopo, i diversi torneranno ribelli e verranno rinchiusi in manicomio (accadrà all’Irene di Europa ’51, da poco ricomparsa in Cuore sacro di Ozpetek). E Rossellini esplorerà altre nuove strade. Dando ragione a Godard secondo cui là dove gli altri arriveranno forse solo fra vent’anni, Rossellini è già andato oltre. (Elena Degrada)
Francesco giullare di Dio di Roberto Rossellini (copia restaurata a cura di Mediaset - Cinema Forever) Ingresso libero
Il film sarà introdotto dalla dott.ssa Elena Dagrada, Univ. Statale di Milano, autrice del volume Le varianti trasparenti. I Film con Ingrid Bergman di Roberto Rossellini LED, Milano, 2005
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