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Continua la XIV edizione de Lo Sguardo dei Maestri: Marco Bellocchio

Continua la XIV edizione de Lo Sguardo dei Maestri: Marco Bellocchio

 

L'inquietudine di un sogno

   
 

Il maestoso melodramma Vincere e il pirandelliano Enrico IV siglano il quarto appuntamento della retrospettiva “L’inquietudine di un sogno” che Lo Sguardo dei maestri dedica in questa sua XIV edizione a Marco Bellocchio.


I film, in programma a Cinemazero giovedì 1 marzo rispettivamente alle 19 e alle 21.15, apparentemente distanti fra loro, rivelano invece un risolutivo legame nel raccontare il potere e la sua relazione con la follia.


Vincere (2009), 4 Nastri d’Argento e 7 David di Donatello con protagonisti Giovanna Mezzogiorno e Filippo Timi, racconta la vita di Dalser e Benito Albino Dalser, figlio concepito dalla donna con il giovane Benito Mussolini. Tutto ha inizio nell’anno in cui il futuro dittatore conosce Ida, per concludersi nel momento in cui Benito Albino viene rinchiuso in manicomio, con il fascismo divenuto ormai l’ombra violenta dell’Italia. Il film ripercorre l’amore tormentato e in seguito non corrisposto di Ida. Dapprima invaghitosi della donna, in seguito il giovane Mussolini ripudia l’amante, ritenuta troppo invadente per la sua vita pubblica, facendola internare in un manicomio. Con Vincere non vi è il tentativo di eludere il reale, bensì di costituire un distinguo tra il valore e la necessità del sogno privato, visto come indagine su di sé e sulla propria relazione con l’esterno, e il sogno collettivo di un popolo, quello italiano dei primi decenni del Novecento, ammaliato dall’esuberanza rozza e tronfia del duce. Un sogno di dominio e potere che non ha rappresentato un’alternativa al reale, ma che viceversa ha piegato nel peggiore dei modi il reale alle nefaste esigenze di un singolo. Un sogno di dominio e potere in nome del quale ogni riferimento sgradito è stato cancellato, comprendendo in questo oblio anche un figlio, Benito Albino, e la madre di quest’ultimo, Ida Dalser, vero personaggio centrale del film.

 

Enrico IV, scritto nel 1984 da Marco Bellocchio con la collaborazione di Tonino Guerra – da un soggetto liberamente tratto dall’opera omonima di Luigi Pirandello del 1921 – più che della follia, parla della maschera, della necessità della maschera, per difendersi, sopravvivere, e vivere. Sono passati vent’anni da quando, durante una festa in maschera, un giovane (Marcello Mastroianni) è caduto da cavallo perdendo la ragione e immedesimandosi nel personaggio che interpretava, Enrico IV, imperatore di Germania scomunicato nel 1076 da Gregorio VII. Ora uno psichiatra (Leopoldo Trieste), assieme allo stesso gruppo presente alla festa, tra cui il barone Belcredi (Paolo Bonacelli) che ha causato l’incidente, va a fare visita a Enrico sperando di guarirlo. Ricreano la medesima situazione in cui è accaduto l’incidente, tentando di far riaffiorare i lontani sentimenti di Enrico per Matilde (Claudia Cardinale). Ma la follia che lo pervade costituisce soltanto una messa in scena contro le loro falsità e ipocrisie; una vendetta che si consuma infine anche con il ferimento di Belcredi. Mentre Enrico IV torna nuovamente a chiudersi nella finzione della sua follia.

Più che la follia, è la finzione che ha interessato Bellocchio nel tradurre in film il dramma pirandelliano: la necessità della finzione per salvare se stessi, la sessualità, la propria sensibilità, dalla sconfitta totale.

 

 

Lo Sguardo dei maestri prosegue fino al 15 marzo tra Udine, Trieste e Pordenone ed è promosso e curato da Centro Espressioni Cinematografiche, Cinemazero e La Cineteca del Friuli in collaborazione con Bonawentura/La Cappella Underground con il supporto di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Fondazione Crup e con la collaborazione del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma/Cineteca Nazionale.

 

GIOVEDI' 8 MARZO

 

19.00 Discutiamo discutiamo (ep. di Amore e rabbia, 1969, 24', video)

 

a seguire Il popolo calabrese ha rialzato la testa (1969, 104', video)

 

21.15 Buongiorno, notte (2003, 106', 35mm)

 

GIOVEDI' 15 MARZO

 

19.00 Sorelle mai (2012, 110, 35mm)

 

21.00 Il gabbiano (1977, 132', 35mm)

 

 
   
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