|
LE VOCI DELL’INCHIESTA
6^ edizione
- Pordenone, 11 - 15 aprile 2012 TRA I PROTAGONISTI DI QUESTA EDIZIONE LE INCHIESTE DI ASCANIO CELESTINI IN ESCLUSIVA PER LA RASSEGNA, L’OMAGGIO A ENZO BIAGI, UN RICORDO DI MARILYN MONROE A CINQUANT’ANNI DALLA MORTE E LA RETROSPETTIVA SUL PLURIPREMIATO REGISTA ITALOAMERICANO GIANFRANCO ROSI, UNA DELLE VOCI PIU’ POTENTI DEL NUOVO DOCUMENTARIO D’AUTORE DANIELE VICARI PRESENTA IL SUO FILM “DIAZ”, NEI GIORNI DI USCITA DEL FILM NELLE SALE ITALIANE. E ANCORA, IN PRIMA ITALIANA IL DOCUMENTARIO SUGLI INVIATI DI GUERRA “UNDER FIRE. JOURNALISTS IN COMBAT” (DI MARTYN BURKE), IL DOCUMENTARIO DI HERZOG SULLA PENA DI MORTE, IL NUCLEARE (CON FOTO E REPORTAGE INEDITI DA FUKUSHIMA) E NUMEROSI DOCUMENTARI ITALIANI, TRA CUI IL LAVORO DI MAURIZIO CARTOLANO SULLA MORTE DI STEFANO CUCCHI comunicato stampa Omaggi a grandi maestri del giornalismo d’inchiesta, cinema, documentari, fotografia, protagonisti del Teatro civile: dopo i consensi ottenuti nelle prime cinque edizioni, torna da mercoledì 11 a domenica 15 aprile 2012 a Pordenone il festival “LE VOCI DELL'INCHIESTA”, tuttora l’unico esempio a livello nazionale di festival interamente incentrato sul genere dell’inchiesta (organizzazione di Cinemazero con l'Università degli studi di Udine: un progetto di Marco Rossitti, che firma anche la direzione artistica, con il coordinamento di Riccardo Costantini). L'attesa sesta edizione sarà puntellata da una serie di ricordi, ricorrenze e retrospettive (l’omaggio a Enzo Biagi, i cinquant’anni dalla morte di Marilyn Monroe, la retrospettiva dedicata al regista italoamericano Gianfranco Rosi, titolare di pluripremiati lungometraggi) ma anche ricca di spunti sull'attualità – il film “Diaz” con il regista Daniele Vicari, le inchieste di Ascanio Celestini, materiali inediti a un anno dal terremoto di Fukushima, il nucleare, i rifiuti, il giornalismo di guerra - e non mancherà di presentare, con registi e ospiti, i migliori e più recenti documentari italiani e internazionali. Tra i numerosi eventi in programma, da segnalare un omaggio, a cinque anni dalla sua scomparsa, a Enzo Biagi, maestro di libertà giornalistica. Si presenteranno approfondimenti e incontri, oltre a una ricca retrospettiva delle più significative inchieste televisive e cinematografiche realizzate tra gli anni Sessanta e Ottanta: una ricostruzione della grande lezione umana e professionale del «pacato ma efficace inquisitore». Di notevole interesse, la riproposizione di alcune storiche interviste di Biagi a personaggi come Yasser Arafat, Roberto Benigni, Bill Gates, Gheddafi, Montanelli, Pietro Nenni, Pasolini, Sandro Pertini, Giulietta Masina... Nella serata di apertura del festival, mercoledì 11 aprile, Enzo Biagi ed il suo lavoro saranno ricordati in un incontro pubblico con le figlie Bice e Carla Biagi, Loris Mazzetti, capostruttura di Rai 3 e storico braccio destro di Biagi, Franco Iseppi, già Direttore Generale Rai L’omaggio proseguirà per tutta la durata della manifestazione. Questa edizione sarà anche l’occasione per celebrare i 50 anni della scomparsa di MARILYN MONROE, riflettendo sulla sua affascinante vita e sulla mai chiarita vicenda della sua morte: un omaggio che precede quello che le dedicherà il prossimo festival di Cannes. In programma, Marilyn, Dernières Séances (Francia 2008, 90') di Patrick Jeudy, documentario incentrato sulle tormentate quanto illuminanti confidenze che l’attrice rilasciò al proprio psicanalista Ralph Greenson, negli ultimi anni di vita, e unico vero film d'inchiesta sulla Monroe. Il film sarà preceduto da un documento Rai del 1982 di 9 minuti, visto un'unica volta in quell'occasione, dove Monica Vitti parla del mito di Marylin Monroe e s’interroga sulla sua personalità sfuggente e problematica. Molto spazio quest’anno anche al TEATRO D'INCHIESTA, da sempre una delle arti dove si approfondisce maggiormente l'attualità. L’attore, regista e scrittore Ascanio Celestini porterà a Pordenone le sue inchieste sul nostro “piccolo Paese”, con un intervento appositamente ideato e messo in scena in esclusiva per il festival. Sulla falsa riga delle sue celebri “inchieste da fermo” (che hanno caratterizzato la trasmissione di Serena Dandini “Parla con me”), Celestini partirà da alcuni spunti dettati dall’attualità per tessere racconti, spigolare e approfondire aspetti del nostro presente. Una lettura molto personale dei più recenti fatti di cronaca nazionali per uno spettacolo che, ancora una volta, esalterà tutta l’efficacia della sua affabulazione narrativa. Tra i protagonisti della sezione anche Giuliana Musso e il suo “La Base”, sulla costruzione della base americana/vicentina “Dal Molin”; sarà presente poi Chiara Stoppa e il suo “Il ritratto della salute”. Sul fronte cinematografico, ambito che il festival affronta con un palinsesto particolarmente sostanzioso e variegato, una menzione speciale merita la retrospettiva dedicata all’opera del regista italoamericano Gianfranco Rosi, consacrato dai festival internazionali come una delle voci più potenti e originali del nuovo documentario d’autore. IL CINEMA DI GIANFRANCO ROSI offrirà al pubblico la possibilità di conoscere da vicino un regista (classe 1964, nato ad Asmara) celebrato dalla critica, che ha collezionato premi in tutto il mondo, ma i cui film raramente sono mostrati. Sarà presentata una retrospettiva completa del regista, proposta dal festival a poche settimane dall’uscita del cofanetto che contiene tutti i suoi lavori, realizzato da Feltrinelli per la collana “Real cinema”. Oltre al mediometraggio d’esordio Boatman, vedremo i due più recenti lavori: Below Sea Level, sconvolgente reportage su una comunità di reietti che sopravvivono in condizioni estreme in una base militare dismessa (il film ha vinto i numerosi premi tra il Festival del Cinema di Venezia il Cinéma du Réel, il One World Film Festival di Praga e nominato come miglior documentario all'European Film Awards 2009); e El Sicario – Room 164, colloquio shock con un killer messicano che confessa alla macchina da presa efferatezze inimmaginabili: il film ha vinto il doc/it come miglior documentario italiano dell'anno. Al momento Gianfranco Rosi - che dedica ai suoi lavori una preparazione maniacale e certosina, con risultati di altissimo profilo artistico e culturale - è impegnato nella realizzazione del suo primo film girato in Italia, il documentario “Sacro G.R.A.”, sul Gran Raccordo Anulare di Roma dove il regista ha vissuto muovendosi in camper per oltre un anno, raccogliendo le storie di chi vive intorno alla grande strada-cintura. Accanto agli omaggi, i ricordi e le retrospettive, fari puntati anche quest’anno sulla più stretta attualità, come nel caso della ricorrenza del terremoto di Fukushima, che solo un anno fa ha annichilito il Giappone e condizionato pesantemente l’opinione pubblica mondiale sulla questione del nucleare. L'11 marzo 2011 il Giappone è colpito da uno dei più violenti terremoti mai registrati. Lo tsunami che ne segue spazza e distrugge chilometri di costa e danneggia seriamente la Centrale nucleare di Fukushima Daiichi. Una zona in restrizione, la "No Go Zone", viene immediatamente evacuata. Tre esperti di quegli accadimenti, i primi italiani a penetrare nella zona off-limits imposta dalle autorità giapponesi, si confronteranno sabato 14 aprile a Pordenone nell’appuntamento FUKUSHIMA MON AMOUR? Il giornalista Pio d'Emilia (inviato in Giappone per SkyTg24) e Pierpaolo Mittica (fotografo, tra i primi a entrare nella “No Go Zone”) racconteranno la “storia invisibile” del terrore radioattivo in Giappone. L’incontro sarà preceduto dall’anteprima della nuova versione del docu-movie “Enter Fukushima”, firmato da Alessandro Tesei. Il lavoro, che precede il suo lungometraggio in fase di ultimazione, riassume in 18 adrenalici minuti il percorso nella zona proibita, dove il regista è riuscito ad addentrarsi sette mesi dopo l’incidente, portandosi fino ad a 1 Km dalla centrale. Quella di Pierpaolo Mittica non è l’unica testimonianza dell’importante ruolo del FOTOGIORNALISMO D’INCHIESTA. Tra le voci di questa sesta edizione, infatti, spicca l’eccezionale partecipazione di Mario Dondero, un’autentica leggenda del fotogiornalismo internazionale. Presente, poi, altro grande fotografo del nostro tempo, Pierpaolo Cito, che per Associated Press ha testimoniato i conflitti in Montenegro e Kosovo, Etiopia, Striscia di Gaza, Territori Occupati e Israele, Iraq, Libano, Afghanistan, Libia. LE STRADE DEL DOCUMENTARIO. Tra le sezioni più ricche del festival quella dedicata al documentario sociale e d'inchiesta, con una generosa selezione dei lavori realizzati tra il 2011 e il 2012. Da segnalare il focus sui fatti del G8 di Genova - in particolare la tristemente nota vicenda Diaz/Bolzaneto - approfondita alla presenza di Daniele Vicari, che presenterà domenica 15 aprile, proprio nei giorni di uscita del film nella sale italiane, il suo “Diaz. Dont’t Claen Up This Blood” (Fandango, 2012) vincitore del premio del pubblico all'ultima Berlinale. Accanto al regista, saranno ospiti della serata anche il musicista Teho Teardo, curatore della colonna sonora, e Carlo Bachschmidt, che al festival presenterà anche il suo documentario “Black Block”, documentario su chi ha vissuto in prima persona le violenze alla scuola Diaz e alla Caserma di Bolzaneto. Nella sezione anche “148 Stefano. Mostri dell'Inerzia”, il lavoro di Maurizio Cartolano sulla morte di Stefano Cucchi, avvenuta in circostanze tuttora da accertare, 6 giorni dopo il suo arresto. Nel mese di ottobre 2009, quando i fatti sono avvenuti, nei penitenziari italiani erano già morte 147 persone. Stefano Cucchi è stata la 148a. EVENTO SPECIALE della sezione è, invece, il lavoro di Werner Herzog (Stati Uniti 2011, 105') “Into the Abyss - A Tale of Death, a Tale of Life”, un film che sprofonda in un carcere di massima sicurezza del Texas, tra i detenuti condannati a morte: il film cattura i “sospiri estremi” di un pluriomicida giustiziato con iniezione letale otto giorni dopo il colloquio col leggendario cineasta tedesco. Da segnalare, poi, la prima italiana assoluta, del documentario di Martyn Burke “Under Fire: Journalists in Combat” (Canada 2011) impressionante reportage sui “rischi del mestiere” in cui incorrono i corrispondenti di guerra. Negli ultimi due decenni, quasi un giornalista alla settimana è stato ucciso, con una numero di morti tra gli inviati della stampa che raggiunge ormai le migliaia. Martyn Burke (veterano di guerra pluridecorato sui campi di battaglia di mezzo mondo e, oggi, sceneggiatore, filmmaker e documentarista a tempo pieno, ha scritto e diretto numerosi lavori per la televisione e il cinema - tra cui Avenging Angelo, con Sylvester Stallone - ha inoltre collaborato alla sceneggiatura della demenziale satira antimilitarista Top Secret (1984) di Jim Abrahms e Jerry Zucker) e Anthony Feinstein, lo psichiatra che tratta con i giornalisti per guarire il trauma della guerra, approfondiscono le esperienze dei corrispondenti delle più importanti testate del mondo. Il regista sarà ospite del festival con la produttrice Laura Morton. Per il secondo anno, la sezione LEGALITY COOP e il progetto RIFIUTO – DA LOCALE E GLOBALE, offrono una panoramica sulle questioni della legalità, dell’inquinamento e dei comportamenti eco-compatibili. Tra i titoli, la provocatoria inchiesta sull’alimentazione “Enjoy Your Meal”, di Walther Grotenhuis in anteprima italiana; “L’era legale”, dove il regista Enrico Carla immagina una Napoli paradiso della legalità; “Waste Land”, candidato agli Oscar 2011 come Miglior Documentario e vincitore del Premio del pubblico al Sundance. In programma anche “Polvere. il grande processo dell’amianto”, di Niccolò Bruna e Andrea Prandstraller resoconto del più imponente processo penale sul tema del lavoro mai intentato in Europa, che a Torino ha trascinato sul banco degli imputati due potentissimi “signori dell’amianto”. Infine, nella sezione anche “Home – La nostra terra”, spettacolare e ambizioso manifesto ambientalista (nonché titanico sforzo produttivo) concepito e realizzato dal fotografo Yann Arthus-Bertrand. Ideale suggello alle tante ‘voci’ di questa ricchissima edizione, la proiezione lungo tutto il festival degli spot di “Pubblicità Progresso” che, disseminati tra un appuntamento e l’altro del palinsesto, offriranno al pubblico una discreta ma costante riflessione sulle più varie problematiche sociali: una proposta in linea con lo spirito di una manifestazione che intende promuovere il ruolo della consapevolezza e della responsabilità individuale. IL PROGRAMMA COMPLETO SU www.voci-inchiesta.it
|