 Cinema e scuola
|
|
|
 |
Ultimo appuntamento del ricco programma di Cinemazero per la Giornata della memoria: lunedì 4 febbraio alle 20.45 Paragraph 175, in collaborazione con Arcigay Friuli Nuovi Passi |
|
Un documentario fondamentale per il suo sguardo su questo terribile olocausto |
|
|
|
|
|
Lunedì 4 febbraio 2013 alle 20.45 Cinemazero chiude le sue celebrazioni della Giornata della memoria con Paragraph 175 di Rob Epstein, evento in collaborazione con Arcigay Friuli “Nuovi Passi”
Lunedì 4 febbraio alle 20.45 Cinemazero e Arcigay Friuli “Nuovi Passi” presentano Paragraph 175 un documentario del 2000 diretto da Rob Epstein e Jeffrey Friedman e raccontato da Rupert Everett. Ultimo appuntamento per il pubblico (ingresso 3 euro) con la Giornata della memoria e sguardo trasversale sull'olocausto, Paragraph 175 è una ricerca sullo sterminio nazista ai danni degli omosessuali e racconta delle 100.000 persone che tra il 1933 e il 1945 furono arrestate in base al paragrafo 175, la legge contro la sodomia del codice penale tedesco, che risaliva nella prima stesura al 1871, e che fu inasprito dai nazisti. Il film raccoglie la testimonianza di diversi uomini e donne arrestati dai nazisti per omosessualità in base a questo paragrafo. Nel 2000, si sapevano ancora in vita meno di dieci di questi uomini. Cinque di loro uscirono allo scoperto nel documentario e raccontarono le loro storie, considerate le ultime del Terzo Reich rimaste ancora sconosciute. Alcuni di essi vennero imprigionati, altri mandati in campo di concentramento. Solo 4.000 sopravvissero e molti di questi, all'uscita dal lager, passarono anche l'ulteriore tragedia di essere trasferiti al carcere.
Film dalle mille affascinanti e commoventi facce: una raccolta di tragiche storie d'amore salvate dall'oblio: il combattente della resistenza gay e per metà ebreo che negli anni della guerra aiutò i rifugiati a Berlino; l'ebrea lesbica che fuggì in Inghilterra con l'aiuto della donna che amava; il fotografo tedesco, cristiano, che, arrestato e incarcerato per omosessualità e successivamente rilasciato, si arruolò nell'esercito poiché "voleva stare con degli uomini"; Pierre Seel, un ragazzo dell'Alsazia-Lorena che vide il suo amante torturato e ucciso in un lager. Film su uno dei tanti "olocausti dimenticati", che attraverso mille affascinanti e commoventi volti, punta il dito contro il criminale tentativo della nostra civiltà di nascondere le pagine più dolorose della sua storia, obbliga ad una riflessione sul valore della memoria e sulla necessità di interrogare i "sopravvissuti" prima che se ne vadano per sempre. Gli autori si muovono alla ricerca di uomini ormai anziani che per decenni hanno portato con sé fardelli immensi senza la compassione di nessuno.
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale gli omosessuali che sono stati nei campi di sterminio (ma lo stesso destino è toccato ad altri gruppi umani come gli zingari), si sono trovati di fronte un doppio muro: la difficoltà di raccontare, comune a tutte le vittime, e il fatto di doversi vergognare di essere stati perseguitati. Questa è la grande differenza rispetto ad altri deportati. Gli omosessuali hanno continuato ad essere perseguitati al punto che, anche quando si è cominciato a parlare di quello che era successo nei campi, la loro tragedia è rimasta inascoltata perché il loro vizio li rendeva in un certo senso colpevoli. Con questo lavoro i registi non hanno cercato di rendere giustizia a questi uomini e donne, ma di dedicargli una splendida canzone d'amore che ci permette di intravedere tragedie immense e di commuoverci assieme all'uomo che racconta come il suo giovane amante decise di seguire la sua famiglia nei campi piuttosto che scappare con lui.
|
|
|
|
|
|