 Cinema e scuola
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Venerdi 28 giugno il regista PIPPO DELBONO presenta a Cinemazero il suo ultimo film AMORE CARNE |
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Il regista incontrerà il pubblico prima dello spettacolo delle 21.00 in sala Totò |
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Pippo Delbono, straordinario regista, attore, teatrante, poeta e autentica eccellenza della cultura italiana, venerdì 28 giugno sarà ospite di Cinemazero (all'inizio dello spettacolo delle 21.00) e del Visionario di Udine (alla fine dello spettacolo delle 21.15) per presentare il suo ultimo lavoro cinematografico Amore Carne, un film con uno stile e un linguaggio sperimentale, interamente girato utilizzando uno smartphone e una piccola videocamera full HD. Distribuito dalla Tucker Film, e presentato con successo alla Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Orizzonti,
il film ha uno sguardo profondamente introspettivo, e tratta temi
delicati quali la malattia e la morte: prendendo atto della malattia e
della finitezza, infatti, amplia lo spettro dell’indagine, includendo
come atto politico fondativo di qualunque agire la tenerezza e la
curiosità. A turno, un cellulare e una piccola camera “incontrano”attori, compositori, persone comuni, familiari, clinici, registrano il terrore presente (come durante il terremoto de L'Aquila) e le colpe del passato alla ricerca di amore e carne per esprimere la necessità di esistere del 'vero' e di esistere davvero. "L'uso di un cellulare o di una piccola videocamera HD rispetto all'attrezzatura classica" – commenta l’autore – "veicola meglio le vibrazioni della voce fino a percepire il respiro di chi parla. Il cellulare diventa l'estensione discreta dello sguardo e la voce narrante l'estensione delle emozioni, che fluiscono senza una sceneggiatura preconfezionata e accompagnano le immagini veicolandone il senso".
La struttura è quella di un viaggio in soggettiva che, attraverso l'addio a Pina Baush, l'incontro con Tilda Swinton e Marisa Berenson concede al regista la libertà di raccontare ogni cosa su se stesso, spietato e senza alcun indugio anche sulla sua sieropositività, l'essere gay e, soprattutto, il non riconoscersi come cattolico. Un film, dunque, inevitabilmente intenso che s’intreccia indissolubilmente con la voce di Delbono accompagnando il nostro sguardo tra le pieghe del reale. Avviato da una camera d'albergo, a cui il film tornerà con un movimento circolare, Amore Carne intercala la realtà con l'arte, il pasto materno con la "Ballata delle madri" di Pasolini, l'esilio con la musica di Alexander Balanescu, il bosco delle betulle di Birkenau con gli inediti di Michael Galasso. Lo sguardo del regista s’incanta come un bambino davanti a degli anziani che ballano, osserva il mondo da un abitacolo di un’auto durante un temporale, mentre la voce fa riverberare versi di Rimbaud ed Eliot. In questo viaggio circolare Delbono è accompagnato da Marie Agnès Gillot, dall’inseparabile Bobo e da straordinari musicisti come Alexander Balanescu e Laurie Anderson, che lo sostengono nel dipingere questo insolito e affascinante ritratto della contemporaneità. Con Amore Carne tornano di strettissima attualità le ragioni di un cinema forte, creativo, sperimentale. Un cinema che in Italia ormai sono in pochi a praticare. Se parafrasando Bob Dylan non abbiamo bisogno del metereologo per sapere da che parte soffia il vento, continuiamo ad avere un tremendo di sciamani visionari come Pippo Delbono in grado di fare poesia con la propria pelle elevandola così alla forma più raffinata e radicale di politica concepibile oggi. |
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