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Il regista isontino Ivan
Gergolet incontrerà il pubblico di Cinemazero, venerdì 27 febbraio alle 21.00, per
presentare il suo film “Dancing with
Maria”, primo documentario ad essere selezionato alla Settimana
Internazionale della Critica di Venezia. Un percorso ricco di
tappe importanti anche quello di questa produzione targata FVG, che dopo aver
raccolto il consenso di pubblico e critica al Lido, si è aggiudicato anche il Premio Civitas Vitae.
Protagonista della storia è Maria Fux, la straordinaria ballerina
argentina, 93 anni, anticipatrice di uno stile di danza che ha fatto scuola in
tutto il mondo.
Scrive il regista Ivan Gergolet: «Ho
conosciuto personalmente Maria Fux nel febbraio 2010, quando ho accompagnato
mia moglie, che è una sua allieva da circa cinque anni, a un seminario nel suo
studio di Buenos Aires. Il film è frutto di un rapporto personale con Maria Fux
che dura da più di tre anni, periodo in cui ho osservato le sue lezioni,
studiato i suoi libri e dialogato incessantemente con lei sul rapporto fra
cinema e danza, corpo e macchina da presa. Anche se la sua storia personale
contiene degli episodi di grande interesse, ho deciso di non sviluppare un film
biografico, ma di concentrarmi sugli aspetti più interessanti del suo lavoro ai
giorni nostri. Grazie a questa frequentazione ho potuto guadagnare la sua
fiducia e ampliare il mio accesso al suo mondo personale, tanto da essere il
primo cineasta ad avere il permesso di filmare i suoi seminari. L'energia che
lei conserva fa parte del mistero che questo film vuole indagare. Maria sta vivendo un
conflitto forte con il suo vecchio corpo. Da questo punto di vista il rapporto
con i suoi limiti entra a far parte del suo metodo e contemporaneamente
rappresenta la porta per indagare la sua intimità. Nel mio film racconto Maria
Fux e i cambiamenti che la sua danza porta nella vita delle persone: non grandi
rivoluzioni che modificano la società, ma intime prese di consapevolezza che
cambiano gli individui. Maria Fux e il suo mondo non solo sono impregnati di
arte e poesia, ma anche dei valori che questa donna sparge e insegna.
L'inclusione, l'accettazione, il punto di vista sul corpo dell'altro non solo
si manifestano come valori di civiltà, ma anche come fondamenti di una bellezza
misteriosa che ogni essere umano porta in sé.»
Attraverso le storie degli
alunni di questo mito della danza argentina e internazionale, emerge con forza
e nitore il grande insegnamento della danza contemporanea, che con il suo
accordo complesso di movimenti sganciati da ogni disciplina, riesce a rendere
naturale ciò che apparentemente non lo è, e simile o affine ciò che si ritiene
diverso. Danza e cinema sono i punti di partenza del discorso che il regista
intesse con la Fux, ma quello che ne viene fuori è soprattutto la
straordinarietà della vita, colta nella sua essenza.
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