Omaggio a el ingenioso hodalgo don Quijote. - Riccardo Costantini

Sfidando i mulini a vento: Cervantes di celluloide

Cinemazero propone per la prossima edizione di Pordenonelegge.it una serie di appuntamenti dedicatati al grande scrittore spagnolo Miguel Cervantes: ci sarà spazio per un intervento critico di Adone Brandalise (uno dei più versatili docenti di letteratura italiani) e per la proiezione di quattro film ispirati a Don Chisciotte (da Welles a Pabst, passando per Ciccio e Franco e Terry Gilliam). Sfidando i mulini a vento, così si intitola questo articolato progetto che avviene in occasione della ricorrenza del quattrocentesimo anniversario della prima edizione de “La storia di Don Chisciotte della Mancha”, capolavoro di Cervantes. Molte sono le città del mondo che nel corso dell’anno dedicheranno delle iniziative al “Don Chisciotte”: si tratta di capitali della cultura come Alcala de Henares (Madrid), in cui Cervantes nacque il 29 settembre 1547, Dallas, Città del Messico, Parigi, Bruxelles, Oran e San Pietroburgo, nonché Bologna e Alghero Pordenone non poteva essere da meno. Ecco allora che Cinemazero, in sinergia con Pordenonelegge.it, propone il suo personale omaggio, ovviamente giocato sui confini di cinema e letteratura. Si comincerà venerdì 23 alle 16.30 in uno spazio raccolto (la saletta S. Francesco, presso l’ex convento omonimo) con un particolarissimo intervento di Adone Brandalise, docente di Teorie e Tecniche della letteratura all’Università degli Studi di Padova, che presenterà l’opera letteraria di Cervantes, soffermandosi sull’influenza sull’immaginario collettivo europeo della figura di Don Chisciotte, sul rapporto interno fra le micro e macro struttura del racconto cervantino, e sulle traduzioni cinematografiche del romanzo, alterne per qualità e fedeltà al testo originale. La stessa sera di venerdì, dalle 20.00, il pubblico potrà vedere, presso la Sala Grande dell’aula Magna Centro Studi, due rari film ispirati al testo di Cervantes: Don Quijote (1992), di Jesus Franco, su materiali girati dall’immenso Orson Welles ma mai montati, e l’originale Lost in La Mancha (2002), di Keith Fulton e Luis Pepe, documentario che testimonia le traversie produttive di Terry Gilliam per il suo Don Chisciotte. Entrambi i film, che costituiranno due momenti di un’unica serata saranno introdotti da Giorgio Placereani, curatore del prossimo convegno de “Lo sguardo dei maestri”, dedicato a Orson Welles. Sul suo Don Quijote Welles disse ai "Cahiers" nel 1965 “Quasi finito, manca qualche raccordo”: Erano già passati dieci anni da quando lo aveva cominciato: Welles non riuscì mai a completare l’opera che a un certo punto, per ammissione del diretto interessato, avrebbe potuto intitolarsi Quando terminerà Don Quixote? Diceva François Truffaut: “Orson Welles l’ha girato e fotografato da solo un po’ in tutto il mondo, forse in 16 mm, forse in 35 mm. Il film è interpretato dallo stesso Welles, nel suo proprio ruolo, dalla giovane Patty Mac Cormack (che è forse diventata una madre di famiglia nel frattempo) e soprattutto da Akim Tamiroff che è morto da qualche anno, verosimilmente senza aver terminato il suo ruolo. La ragione che Orson Welles offre per spiegare l’incompletezza del film è la necessità di filmare, per la scena finale, l’esplosione della bomba H che distruggerà tutto e tutti, eccetto Don Chisciotte e Sancho Panza. Si è creato attorno a questo film, attraverso gli anni, una specie di leggenda che non sarebbe sorprendente immaginare che Welles preferisca restarne l’unico spettatore”. La versione del 1992 è montata arbitrariamente da Jesus Franco. La maledizione del Don Chisciotte si ripete in tempi più recenti: nel settembre del 2000, Terry Gilliam avrebbe dovuto iniziare le riprese del film “The man who killed Don Quixote”, una mega-produzione europea che raccontava le disavventure di un pubblicitario americano capitato, chissà come, nella Spagna del XVII secolo, ed assoldato da Don Chisciotte come novello Sancho Panza, ma il film naufragò grazie ad un’incredibile concomitanza di eventi. “Lost in La Mancha” è un documentario che testimonia le disavventure occorse al vulcanico regista inglese: nato come innocente making of, è stato successivamente rimpolpato con interviste, disegni ad hoc ed inserti video, è diventato quindi un importante mezzo per comprendere la magia del cinema, le fatiche della sua realizzazione ed anche quel pizzico di genio e sregolatezza che si nasconde. Sabato 24 dalle 19.30 presso la Sala Pasolini dell’Aula Magna Centro Studi ci sarà la proiezione di altri due originali film ispirati al testo cervantino, due versioni e due generi opposti in un curioso cortocircuito: Don Chisciotte (1933), di George W. Pabst e Don Chisciotte e Sancho Panza con Ciccio Ingrassia e Franco Franchi (1968) di Gianni Grimaldi. La stessa Mediateca Pordenone di Cinemazero diventerà un punto di riferimento per chi nei giorni della manifestazione intenda approfondire la tematica: vi si potranno trovare libri, riviste, dvd e vhs sia sull’opera di Cervantes che sulla cultura e il cinema spagnolo in generale.


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