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Giorno del ricordo 2006: l’esodo di Pola |
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La città dolente |
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Il film, diretto da Mario Bonnard e sceneggiato dallo stesso Bonnard, da Aldo De Benedetti, da Anton Giulio Majano e da Federico Fellini, fotografato da un direttore della fotografia che sarebbe diventato poi famoso come Tonino Delli Colli e interpretato, tra gli altri, dall'attrice americana Constance Dowling, l'ultimo amore di Cesare Pavese prima del suicidio, si avvaleva di materiale documentario a supporto di una storia che i credits assicuravano come vera e che iniziava quando, per utilizzare il riassunto che ne trasse il Centro Cattolico Cinematografico, “in seguito alle decisioni di Parigi, Pola viene attribuita alla Jugoslavia. Meno pochissimi rinnegati, tutta la popolazione lascia la città; mentre gli emissari jugoslavi, cercano, con lusinghe, di trattenere quanti più cittadini è possibile. Berto, giovane operaio, cade nella rete e malgrado le preghiere della moglie, preoccupata per l'avvenire del loro figlioletto, opta per la Jugoslavia, sedotto dall’idea di divenire il padrone dell’officina, nella quale lavora. Ma ben presto dovrà pentirsi amaramente della decisione presa. I macchinari vengono confiscati dal governo jugoslavo e la città, ormai semideserta, non offre possibilità di guadagno. Per l'intervento di una jugoslava, funzionaria del partito comunista, Berto riesce a far partire per Trieste la moglie col bimbo, che ha bisogno di cure. La jugoslava vorrebbe fare di Berto un propagandista del partito, e intanto si dà a lui, cercando di sedurlo; ma passata l'ebbrezza, l'uomo inveisce contro il governo, e viene arrestato e inviato in un campo di concentramento. Con l'aiuto di un sorvegliante, già suo amico, Berto riesce a fuggire. Dopo aver vagato nella campagna, raggiunge la costa, e trovata una barca, si mette a vogare di buona lena, dirigendosi verso la costa italiana; ma la raffica di una mitragliatrice jugoslava lo uccide.” |
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