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Tutto il cinema di un maestro contemporaneo |
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Finalmente sugli schermi di Cinemazero tanto buon cinema italiano |
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Non poteva che essere aprile il mese morettiano. Con l’uscita de Il caimano inizia, appunto in aprile, anche la retrospettiva completa delle opere di Nanni Moretti, un autore definito dai francesi “un des meilleurs realisateurs italiens contemporains et un cineaste de culte”.
Ma non è per alimentare il culto che Cinemazero, con gli amici del Cec di Udine, ha deciso di dedicare l’edizione 2006 dell’annuale rassegna Maestri Contemporanei a Nanni Moretti (dopo aver affrontato negli anni scorsi Abbas Kiarostami, Aki Kaurismaki, Jim Jarmusch, Pedro Almodovar), bensì per rivedere i suoi film, per ridiscutere di cinema e per capire meglio la sua poetica. Dopo tanti registi stranieri sentivamo il bisogno, anche, di affrontare un maestro italiano e chi meglio di Moretti ha ritratto, sul grande schermo, le trasformazioni avvenute negli ultimi trentanni in Italia. Oltre al fatto - concedeteci una botta di nostalgia - che Ecce bombo (1978), il suo primo grande successo, usciva lo stesso anno in cui nacque Cinemazero e ci ritrovammo tutti specchiati sul grande schermo.
Ma il cinema italiano, pur con meno pellicole uscite sul mercato, sta avendo un successo di pubblico superiore allo scorso anno: Il mio miglior nemico di e con Carlo Verdone, che presenteremo allo Zancanaro di Sacile, ha sbancato il box-office. Aprile vedrà poi anche l’uscita a Cinemazero di Il regista di matrimoni di Marco Bellocchio, che, a 65 anni, è giunto al suo ventiduesimo film. L’esordio nel 1965 fù fulminante con I pugni in tasca, un film crudo sullo sgretolamento della famiglia, poi venne, due anni dopo, La Cina è vicina. Del 1972 è Nel nome del padre, mentre gli ultimi due film di successo L’ora di religione e Buongiorno notte risalgono al 2001 e al 2003. A proposito de Bellocchio afferma che «...come negli altri miei film, parla della vita e della società di oggi, senza conformismi e senza ipocrisie, una costante che va dal primo all’ultimo mio lavoro e che ha determinato sempre un certo interesse nella mia persona». Il film racconta la crisi di un regista, Sergio Castellitto, che parte per una vacanza dove gli viene chiesto di filmare il matrimonio di una ragazza di cui si innamorerà. Non vogliamo svelare il colpo di scena finale ma il film sembra che sia in lizza per andare al Festival di Cannes assieme a Il caimano di Nanni Moretti. Accanto ai grandi affermati registi, Cinemazero presenterà anche ad aprile Mater natura un film pieno, eccessivo, in cui si rispecchia il confine della sessualità, quel maschile-femminile-altro che è potenza dell'immaginario. L’opera prima di Massimo Andrei ha il suo vero punto di forza nella sincerità con cui mixa le tante anime, dove, a dispetto dei neo-teocon e delle presunte leggi di natura, ci ricorda che “la natura è un orizzonte sincretico che comprende la vita e la morte, l’amore e il dolore, il bianco e il nero. E, naturalmente, qualche tocco di rosa”. Insomma un mese all’insegna del buon cinema italiano, quello che si può esportare con orgoglio. Verrebbe quasi da gridare: “Forza Italia, ops, Italia Forza!!!”
di Andrea Crozzoli |
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