Le Giornate del Cinema Muto 2005, in attesa dell'auspicato rientro a Pordenone nel 2006, in occasione della loro 25° edizione, sono comunque presenti anche quest'anno nel nuovo Teatro Comunale Giuseppe Verdi con tre diversi spettacoli cinematografici con musica dal vivo di grande fascino, tutti sostenuti dalla Banca Popolare FriulAdria.
Si inizia con un classico poco visto di Julien Duvivier, Il tempio delle tentazioni (Au bonheur des dames, Francia, 1930) con Dita Parlo, attrice che aveva avuto un grosso successo nel 1928 nel film di Joe May Il canto del prigioniero (Heimkehr) accanto a Lars Hanson e Gustav Frölich. Lavora poi in Germania in Ungarische Rapsodie di Hanns Schwarz, Manolescu di Viktor Tourjansky (con Ivan Mozuchin). Poi si trasferisce definitivamente in Francia e diventa una delle maggiori attrici. Nel 1934 Dita Parlo aiuta Jean Vigo interpretando il ruolo della co-protagonista ne L'Atlante. Come racconta Philippe Esnault, “La visione di Duvivier non è mai stata così aspra né il suo stile altrettanto energico. Col trionfale avvento del sonoro, il film, che sicuramente può figurare tra le sue opere migliori, cadde nel dimenticatoio.” Il tema affrontato è quello, sempre attuale dei piccoli negozi che lottano contro i supermercati (il tempio delle tentazioni ovvero la felicità delle signore dei titoli italiano e francese si riferiscono ai celebri grandi magazzini parigini Lafayette). Duvivier (1896-1967) è stato autore poliedrico, versatile e prolifico in oltre trent'anni di carriera girò oltre sessanta film attraversando moltissimi generi del cinema. Negli anni Trenta divenne l'autore francese più premiato e conosciuto in Italia grazie a una serie di film di notevole successo fra i quali Carnet di ballo (1937), premiato alla Mostra del cinema di Venezia. Trasferitosi a Hollywood nel corso della guerra con Destino su Manhattan (1942) portò al successo la formula del film a episodi. Nel 1951 diresse Don Camillo primo film della fortunata serie Peppone e Don Camillo.
La conclusione della parte pordenonese del festival è affidata a Greta Garbo (sulla quale a Sacile verrà presentato un notevole documentario di Kevin Brownlow e Christopher Bird), con uno dei suoi più intensi film del periodo muto La carne e il diavolo (Flesh and the Devil USA, 1926) di Clarence Brown; le musiche dal vivo sono affidate al pianista Stephen Horne, uno dei maggiori artisti nella difficile arte di accompagnare i film muti.