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Con Kristin Scott Thomas, Mélusine
Mayance, Niels Arestrup, Frédéric Pierrot, Arben Bajraktaraj. Titolo originale: Elle s'appelait Sarah. Or.: Francia 2010. Dur.: 111'
Julia Jarmond è una giornalista americana, moglie di un architetto
francese e madre di una figlia adolescente. Da vent'anni vive a Parigi e
scrive articoli impegnati e saggi partecipi. Indagando su uno degli
episodi più ignobili della storia francese, il rastrellamento di
tredicimila ebrei, arrestati e poi concentrati dalla polizia francese
nel Vélodrome d'Hiver nel luglio del 1942, 'incrocia' Sara e apprende la
sua storia, quella di una bambina di pochi anni e ostinata resistenza
che sopravviverà alla sua famiglia e agli orrori della guerra.
Impressionata e coinvolta, Julia approfondirà la sua inchiesta scoprendo
di essere coinvolta suo malgrado e da vicino nella tragedia di Sara.
Con pazienza e determinazione ricostruirà l'odissea di una bambina,
colmando i debiti morali, rifondendo il passato e provando a immaginare
un futuro migliore. Trasposizione del romanzo di Tatiana de Rosnay, La chiave di Sara
aderisce al dramma interiore della bambina del titolo raddoppiandone il
senso di colpa. Il film di Gilles Paquet-Brenner ha il merito
di recuperare un evento storico dimenticato e di fare luce sul
rastrellamento del Vélodrome d'Hiver, sui campi di smistamento e di
concentramento, sulle delazioni e sulle responsabilità francesi, facendo
tutti (poliziotti, funzionari e civili) compartecipi di un errore e di
una mancata presa di coscienza.
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