|
Con Gabriele Ferzetti, Yvonne
Furneaux, Ettore Manni, Valentina Cortese, Eleonora Rossi Drago, durata
107' min. - Italia 1955.
Clelia, direttrice di un atelier di moda a Torino, si trova coinvolta in un intrigo futile e tragico di amicizie, amori, rivalità che comprende altre quattro donne e due uomini. Una delle quattro si suicida. Dal racconto Tra donne sole (in La bella estate, 1949) di Cesare Pavese sceneggiato con Suso Cecchi D'Amico e Alba De Céspedes. Una bella galleria di caratteri femminili, visti sullo sfondo della Torino borghese, raccontati in termini di un aspro, intenso realismo psicologico. Fotografia di Gianni Di Venanzo, musiche di Giovanni Fusco. Leone d'argento a Venezia. Nastri d'argento a V. Cortese e Antonioni. Intessuto di dialoghi essenziali e dal tono malizioso (come nella sequenza alla spiaggia, dove Rosetta viene bersagliata dalle "frecciate" delle amiche), il dramma inscenato nel film da Antonioni si discosta alquanto dal romanzo di Pavese, ma ne restituisce bene la profondità e l'amarezza. Film soprattutto psicologico, Le amiche descrive in modo lucido i rapporti di classe e l'annoiata crudeltà che anima gli ambienti borghesi. L'attenzione del regista, in accordo con i temi tipici della sua filmografia, è rivolta principalmente alle protagoniste e all'ambigua condizione che esse incarnano: donne ricche, in apparenza libere ma pronte a rivelare la loro dipendenza dall'uomo, che viene presentato come un essere fragile sul piano umano ma forte nel (e del) suo ruolo sociale. Sorretto da un'ottima fotografia (in particolare negli esterni torinesi), Le amiche manifesta un rigore formale anche nei costumi - oltre che nell'intreccio narrativo che poco concede allo spettacolo - utilizzati in modo da sottolineare la portata del linguaggio della moda. |