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Con Sandrine Bonnaire, Macha Méril, Stéphane Freiss, Yolande Moreau. Durata 105 min. Francia, 1985, colore. v.o. originale sottotitoli italiano
Leone d’oro al festival di Venezia e premio della Critica Internazionale (Fipresci), 1985.
Una giovane vagabonda viene trovata morta dal freddo: è inverno.
È una morte naturale? Cosa hanno potuto sapere di lei e come hanno
reagito coloro che l’hanno incontrata nel suo vagabondare? Questo è
il soggetto del film. Come fare il ritratto di una ragazza inafferrabile il
cui atteggiamento costante è il rifiuto? La macchina da presa insegue
Mona, raccontando gli ultimi due mesi della sua erranza, fino alla fine
delle sue forze.
[...]
In qualche modo, tutte noi abbiamo dentro una Mona, una donna
che cammina da sola, sulla strada. In tutte le donne c’è qualcosa in rivolta
che non si esprime. Mi interessano le persone che non sono esattamente
la via di mezzo, che stanno cercando qualcosa di diverso perché
non possono impedirsi di essere diverse, o che desiderano essere diverse,
o che sono diverse perché la società le respinge. [Agnès Varda] |