Con Ron Ben-Yishai, Ronny Dayag, Ari Folman, Dror Harazi, Yehezkel Lazarov. Durata 87 min. - Israele, Germania, Francia 2008.
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Esce Valzer con Bashir, il cartoon che ricostruisce, come un documentario, il massacro dei palestinesi avvenuto in Libano nel 1982. Accompagnato dalle polemiche suscitate dalla sua uscita in Israele e in Usa. Un viaggio nella memoria alla ricerca di una realt� tragica. Un documento paradossale, perch� la ricostruzione � affidata ai ricordi personali e al disegno. Una specie di percorso psicoanalitico, alla ricerca della verit� su se stessi e sulla storia - che � la storia di quei terribili giorni del 1982, quando, dalle sei del pomeriggio del 16 settembre, per settantadue ore, le forze libanesi, per vendicare l'uccisione del loro presidente Bashir Gemayel, entrarono nei campi dei profughi palestinesi di Sabra e Shatila e si diedero a un metodico massacro di uomini, donne e bambini, mentre le truppe israeliane, incaricate della sorveglianza del campo, non intervenivano. E Valzer con Bashir, il bellissimo film israeliano d'animazione che, caso quasi unico (il precedente � Persepolis di Marjane Satrapi), ha avuto l'onore di partecipare a un grande festival come Cannes, che � il candidato di Israele per la cinquina degli Oscar come miglior film straniero, e che sta riscuotendo un grande successo e suscitando reazioni appassionate e contrastanti in giro per il mondo. Un film che mescola abilmente, ma anche con sconvolgente sincerit� e trasparente dolore, il documentario politico e l'autobiografia, la storia e la memoria personale, la visualizzazione grafica e la poesia. L'autore, che � regista di cinema e televisione e scrittore (e figlio di due sopravvissuti all'Olocausto), si chiama Ari Folman, e dichiara che quella di Valzer con Bashir � una storia assolutamente personale: la sua, all'epoca soldato diciannovenne delle truppe israeliane a Beirut nella prima guerra del Libano, e da allora tormentato dai ricordi. E, cosa ancora pi� inquietante, spiega che il film � il racconto di ci� che lui, Ari Folman, a lungo non � riuscito a ricordare, e che � andato ricostruendo - con pazienza ed angoscia, con stupore e con orrore per averlo potuto rimuovere - attraverso una serie di interviste ai testimoni di quel momento, con i quali ha ricomposto il quadro della sua memoria perduta. (Irene Bignardi, La Repubblica)