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Con Ondas Besikbasov, Samal Esljamova, Askhat Kuchencherekov, Tolepbergen Baisakalov. Prod.: Germania 2006. Dur.: 100’.
Se c’è una piccola certezza, alquanto inedita, fornita dall’ultimo Festival di Cannes è quella di una continuità evidente tra i gusti del pubblico-critica e quella delle giurie. L’entusiasta accoglienza tributata a Tulpan di Sergei Dvortsevoy si è tramutata difatti nel premio “Un Certain Regard". Ancora un’opera alle prese con la lontananza, registrata con secchezza e ironia attraverso il racconto di un ritorno in Kazakhistan da parte di Asa, reduce dal suo servizio in marina. Il ritorno nella steppa, dove la sorella trascorre una vita nomade con suo marito, è traumatico ma alleviato dalla possibilità di fuggire previa il matrimonio con Tulpan, figlia di un pastore e desiderosa di fuggire in città ad Alma Ata. Speranza vanificata dalle grandi orecchie di Asa che ripugnano la giovane ragazza, ma che non impediscono a Asa di contrastare i voleri del capo famiglia. |