La grande retrospettiva su Orson Welles organizzata per l'ottava edizione de Lo Sguardo dei Maestri, dal titolo Citizen Welles, ci ha consentito di rivedere in sequenza il complesso della sua opera cinematografica, con un paio di affascinanti e istruttive puntate in quella radiofonica. Di apprezzarne la ricchezza di interne connessioni unita al sempre mutevole spirito di ricerca. Di riflettere ancora una volta su questa personalità autoriale sfaccettata e sui rapporti fra Welles sceneggiatore, uomo di teatro, regista cinematografico, “voce” radiofonica, attore.
Di rintracciare nei suoi personaggi dalla grandezza shakespeariana le tracce di un'oscura pulsione autobiografica.
A conclusione e coronamento della retrospettiva arriva - com'è tradizione de Lo Sguardo dei Maestri - un convegno internazionale di studi (2, 3, 4 febbraio, al Visionario di Udine), che sarà l'occasione per focalizzarsi sulla figura di Welles, di confrontare i punti di vista, di proporre nuove interpretazioni. Vi parteciperanno alcuni dei massimi studiosi di Welles a livello internazionale. Il titolo del convegno, “My Name Is Orson Welles” - Media, forme, linguaggi, vuole congiungere la fondamentale unicità della figura artistica di Welles (la frase conclusiva “My name is Orson Welles” fu per lui una sorta di marchio di fabbrica) e la varietà polimorfa delle sue manifestazioni in tutti i campi dei mass media. Il convegno dibatterà la dimensione complessiva, olistica, di Orson Welles nella sua attività teatrale, radiofonica, cinematografica, interpretativa, di scrittore e polemista, perfino di testimonial pubblicitario.
Fra gli argomenti che verranno trattati nelle quattro dense sessioni del convegno, si possono focalizzare alcuni punti centrali: Welles e i media (la sua radio, il suo teatro, la sua televisione, la musica nei suoi film, l'uso della voce, l'intermedialità); la ricezione e l'influenza di Welles (Welles e la critica italiana, i rapporti col cinema di genere europeo e americano, l'influsso sul rinnovamento del cinema europeo); nonché, naturalmente, le tematiche di base che si pongono nello studio della personalità e dell'opera di Welles, quali l'incompiutezza, l'elemento parodico, la riflessione sul falso. Fra gli studiosi che hanno già confermato la loro presenza, citiamo: dalla Germania Stefan Drössler, dalla Francia Pierre Berthomé, François Thomas, Jean-Loup Bourget, dalla Spagna Santos Zunzunegui, Esteve Riambau, Carlos Aguilar, Angel Quintana, dalla Gran Bretagna Peter Conrad, dalla Finlandia Peter Von Bagh, dagli Stati Uniti Jonathan Rosenbaum, dall'Italia Adone Brandalise, Paolo Spaziani, Roberto Pugliese, Giorgio Cremonini, Elena Dagrada, Gianfranco Giagni, Maurizio Del Ministro, Alberto Anile, Roy Menarini, Nuccio Lodato. Vi sarà inoltre un importante panel di testimoni della vita di Welles, fra cui la sua compagna Oja Kodar, e poi Roberto Perpignani, Ciro Giorgini, Antonio D'Olivo, Carlo Montanaro. La sera verranno proiettate due selezioni degli inediti di Welles, a cura di Stefan Drössler del München Filmmuseum Munchen, nonché la nuova ricostruzione ampliata di Terrore sul Mar Nero (Journey into Fear). Seguiranno, a fine convegno, i documentari Rosabella: la storia italiana di Orson Welles di Gianfranco Giagni e Ciro Giorgini e The Other Side of Welles di Daniel Rafaelic e Leon Rizmaul.
Ma la sera prima che si apra il convegno, mercoledì 1 febbraio, sempre al Visionario di Udine, una eccezionale sorpresa attende gli appassionati. Ricordando che Max Ophuls è stato uno dei Maestri delle precedenti edizioni, rendiamo nuovamente omaggio al grandissimo regista europeo con una proiezione in versione restaurata del suo capolavoro Lola Montès. Due grandi esiliati del cinema così si incrociano nello studio e nella visione.
(Giorgio Placereani) |