La musica di Werner Herzog

Eccezionale anteprima per l’edizione 2006 di Schermo Sonoro

Anteprima d'eccezione per l'edizione 2006 di Schermo Sonoro che, grazie alla collaborazione con la Marsab Music Management di Sabino Martiradonna, presenta le immagini dello straordinario film-documentario di Werner Herzog The Wild Blue Yonder (L'ignoto spazio profondo) con il commento musicale dal vivo eseguito da un ensemble in cui si miscelano il violoncello dell'olandese Ernst Reijseger (compositore di tutto il materiale), la voce del senegalese Mola Sylla, le polifonie del gruppo Tenore e Concordu di Orosei, cinque pastori sardi. L'evento sarà presentato subito dopo - il 22 maggio - al teatro Ciak di Milano nell'ambito della rassegna “gemella” Suoni e Visioni curata da Enzo Gentile per la Provincia di Milano arrivata oramai alla sedicesima edizione. Il film è stato presentato la prima volta all'ultimo Festival del Cinema di Venezia meritandosi il premio della critica internazionale (Fipresci) e l’entusiasmo di pubblico e addetti ai lavori. La musica ha sempre avuto un ruolo centrale nell'arte di Werner Herzog, non è mai stata un'aggiunta ma sempre parte integrale di ogni sua realizzazione, sia film che documentario. Basti pensare alla collaborazione con i Popol Vuh nei suoi primi film (Aguirre, Cuore di vetro, Nosferatu) e al suo amore verso l'opera lirica (Fitzcarraldo). In questa sua ultima opera, capitolo estremo di una cinematografia tra le più bizzarre e potenti della storia contemporanea, Herzog ha tratteggiato un affresco di rara bellezza, un viaggio sublime con cui provare a dimostrare come il nostro pianeta sia ormai una gabbia inospitale, destinato a una brutta fine. Girato con l'occhio del fuoriclasse senza vincoli, né leggi precostituite, The Wild Blue Yonder, si fonda anche su spettacolari filmati inediti della Nasa, in un meccanismo di sospensione sempre magico e conturbante, che è anche un apologo morale, pregno di filosofia a grande respiro. The Wild Blue Yonder è un lungo viaggio onirico, ipnotico e struggente, grazie anche alle bellissime musiche di Ernst Reijseger. Un gruppo di astronauti, in fuga dalla Terra minacciata da un microbo sconosciuto, cerca un pianeta per fondare una nuova colonia. Ma si devono spingere lontanissimo, dove nessuno si è mai avventurato prima. “Una delle opere più visionarie, innovative e inaudite viste da tempo. Basta stare al gioco ed è addirittura euforizzante” (Corriere della Sera), “Il film è un'affascinante esplorazione verso i limiti dell'umano… Un'esperienza unica” (La Repubblica): questi alcuni dei commenti entusiastici usciti sulla stampa in occasione della prima veneziana. La fantasia spaziale di Herzog usa musica e immagini straordinarie per creare uno scenario immaginario che ci suggerisce di proteggere il nostro più prezioso e insostituibile patrimonio, il nostro pianeta. L'effetto finale è quello di una trance fuori dal tempo e dallo spazio, l'intreccio virtuoso e ipnotico di ingredienti per un'audace coesione tra nord e sud del mondo, tra il jazz d'avanguardia e il patrimonio delle radici più lontane, per un matrimonio che lascia esterrefatti. “Raramente si è vista al cinema una sintesi così perfetta ed esaltante di suono e immagine”(Alberto Barbera). di Piero Colussi

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