Il regista di matrimoni

di Marco Bellocchio

Reg., sogg. e sc.: Marco Bellocchio; fot.: Pasquale Mari; mus.: Riccardo Giagni; mont.: Francesca Calvelli; int.: Sergio Castellitto, Donatella Finocchiaro, Sami Frey, Gianni Cavina; prod.: Film Albatros; or.: Francia/Italia, 2006; dur.: 110'

Quarant'anni coi pugni in tasca. Bellocchio, tornato giustamente da qualche tempo ad essere uno dei registi più coccolati da critica e pubblico, si avvicina al mezzo secolo del suo folgorante esordio mettendosi ancora una volta al lavoro in un film progetto affascinante, spostandosi presumibilmente dalla fanta-politica-poetica di Buongiorno notte alla riflessione su di sé e sul mondo. Il titolo, è Il regista di matrimoni quasi un paradossale autoritratto per un regista che da sempre grida «Famiglie, vi odio!». Non si sa se sarà un film sui cinema, o sul matrimonio: sicuramente il protagonista è un regista che si sperde in Sicilia, finendo regista di matrimoni, stregato dal fascino di luoghi, donne, intrecci misteriosi... con una Sicilia che è anzitutto il luogo reale dei fantasmi di Luigi Pirandello, uno dei maggiori ispiratori del regista, da Enrico IV alla Balia, al televisivo L'uomo dal fiore in bocca... Il regista si è imbarcato in questa impresa con collaboratori fidati, dal direttore della fotografia Pasquale Mari alla montatrice Francesca Calvelli al costumista Sergio Ballo. Nel cast, insieme a scelte raffinate e intriganti come Donatella “Angela” Finocchiaro e un volto noto ai vecchi cinefili francofili come Sami Frey (sulla piazza dai tempi di Cleo dalle 5 alle 7 e Bande à part), torna Sergio Castellitto, ormai (dopo L'ora di religione) quasi alter ego del regista... al Festival di Cannes 2006 il cinema italiano potrebbe fare un figurone... (Aldo Fittante, Film TV, n. 17, 2005)


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